I curatori della mostra, Annarita Tasselli (Biblioteca Trisi) e Andrea Magnani (Archivio Storico), hanno lavorato tra le carte alla ricerca di documenti che testimoniano quanto il tema dell’approvvigionamento idrico sia stato problematico per Lugo che non possiede risorse naturali nel sottosuolo.
Tra le riproduzioni di documenti si trovano in mostra spicca quello della seconda metà del Settecento nel quale l’architetto Giuseppe Campana, incaricato dal Cardinal Carafa, ipotizza di collocare all’interno del nuovo Pavaglione una cisterna che potesse servire per i mercanti e per gli abitanti della città. Il progetto non fu però mai realizzato. Il percorso documentario vuole quindi sottolineare i passaggi più importanti che hanno caratterizzato la ricerca di approvvigionamento idrico in città, sottolineando l’importanza delle opere che sono state costruite per far sì che l’acqua diventasse un bene a disposizione di tutti. Una storia dinamica che passa dall’Acquedotto dello Spinadello e arriva fino al 9 aprile 1988 quando fu inaugurato ufficialmente l’Acquedotto della Romagna che ancora oggi rifornisce Lugo.
Dopo l’inaugurazione si terrà una visita guidata a cura dei curatori.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 2 luglio seguendo gli orari di apertura della biblioteca.

 

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